Scritto da P. Tommaso Pio Fatone | Categoria: A proposito di noi
Lucia è stata la prima delle ancelle della Divina Misericordia. Una forma di vita, quella degli istituti secolari, ai più ancora sconosciuta agli inizi degli anni ’50. Il padre don Domenico anche in questo fu antesignano. Un giorno portò la giovane Lucia nella casa romana di Chiara Lubich. Quando uscirono di là le confidò che quello che aveva appena visto era il modello di vita a cui si ispirava per lei. Quindi le donò l’anello della consacrazione.
Lucia si era affidava a don Domenico, giovane sacerdote pieno di spirito, tornato nella sua Valenzano dopo la straordinaria esperienza accanto a Padre Pio. Si è affidata a lui anche quando dovette affrontare la dura contestazione dei familiari, i quali non accettavano quella ‘strana’ forma di vita consacrata, e anche scandalosa per la mentalità di un paese del sud com’era Valenzano. Lucia, infatti, aveva preso a vivere con altre giovani valenzanesi, che condividevano lo stesso ideale, in un’abitazione normale e non in un normale convento. Davvero coraggiosa la nostra Lucia! La ‘donna forte’ del libro dei Proverbi (31,10-31)!
Per tanti anni Lucia ha guidato le Ancelle a fianco di don Domenico. Nella parrocchia san Rocco di Valenzano, al netto della parentesi americana, è stata la più fidata e stretta collaboratrice del fondatore, in primis, e poi dei vari parroci che vi si sono avvicendati. Una collaborazione spirituale oltre che fattiva, la sua, come è nel carisma del suo Istituto.
Per noi, Apostoli di Gesù Crocifisso passati per la casa madre di Valenzano, Lucia è stata anche una mamma attenta e premurosa, come la Vergine Maria a Cana (cfr. Gv 2,1-12). Insieme alle sue consorelle si è fatta carico, finché ha potuto, delle nostre esigenze materiali, rimettendoci non poche volte anche del proprio. Il titolo “Vergine e madre”, che san Bernardo rivolge alla Madonna nel canto XXXIII del Paradiso, infondo esprime quel ideale di donna consacrata che abbiamo visto realizzato in lei.
E che dire della sua discrezione con noi? Mai una parola fuori posto Lucia, mai moti di impazienza in lei, che è stata sempre umile e serena. Donna forte, sì, quando c’era bisogno, ma per il resto tanto materna. Profondamente donna nella sua delicatezza, decisamente virile nel coraggio e nella determinazione!
Alla soglia dei 96 anni, gli ultimi dei quali trascorsi nella sofferenza fisica e morale, e nel totale abbandono alla volontà di Dio, il mattino del 25 di questo settembre, Lucia è spirata serenamente; e quel Dio, che lei negli ultimi tempi amava pregare cantando “Prendimi per mano, mio Dio, guidami nel mondo a modo tuo” mentre cercava di cadenzare i suoi ultimi traballanti passetti, immaginiamo l’abbia presa sì per mano, ma per portarla lassù, dove ora potrà cantare, insieme al padre don Domenico e alle consorelle che l’hanno preceduta in quest’ultimo viaggio, quell’amore misericordioso che ha saputo vivere e testimoniare.
Grazie, Lucia, per quello che sei stata per noi! E ora riposa nella gioia e nella pace della Gerusalemme celeste, mentre certamente non ti dimenticherai di noi, ancora pellegrini!