Scritto da Gabriella Licata | Categoria: Cultura | Pubblicato il 18/12/2024
La RADICE della parola RELAZIONE è ebraica, "BERIT", che indica il LEGAME SACRO, l'ALLEANZA.
Tutto ebbe inizio quando il Padre CREO' l' infinito dal quale germogliò l'uomo e con il quale stipulò patti e alleanze. In quello stesso istante ecco che prende forma la RELAZIONE fra umano e divino, relazione espressa e richiesta magistralmente dal più grande fra tutti i comandamenti: "AMERAI IL SIGNORE TUO DIO, SOPRA OGNI COSA, CON TUTTO IL TUO CUORE, CON TUTTA LA TUA ANIMA ,CON TUTTA LA TUA MENTE, CON TUTTO TE STESSO, PER AMARVI GLI UNI GLI ALTRI, COME IO HO AMATO VOI". Tutto è connesso, umano e non, e quello che consideriamo " non umano " genera RELAZIONE attraverso il TOCCO . Questo diviene umano e acquista VITA. Già il toccare genera relazione. Il tocco è uno dei cinque sensi: toccare per sentire, conoscere e descrivere .Tutto ciò che LUCE TOCCA acquista vita; questa è già RELAZIONE. Nell'attimo in cui consentiamo al CIELO di entrare nel nostro CUORE si instaura la relazione, ecco il tocco della VERA LUCE, la vita riacquista la sua umana sembianza. Rinata la relazione con DIO PADRE, a sua volta rinasce la relazione fra gli uomini; così in tutte le COSE e in tutte le CASE.
Il tocco è uno dei cinque sensi, limitati all'uomo, ma il tocco di Dio è i cinque sensi, lui è l'apoteosi dei cinque sensi consentendo attraverso la relazione, la guarigione da ogni male. Questa relazione porterà a relazioni sane, gratuite, che saranno di slancio ad altre relazioni e ad altri prolungamenti, così all'infinito, come infinito è l'amore di Dio PADRE. Nella fondamentale corrispondenza-relazione, fra natura e uomo c'è una relazione di causa - effetto. Il rapporto con la natura è sofferente, l'uomo è sofferente, la relazione è sofferente e questo si riversa sulla natura che risponde in maniera catastrofica. La SIMBIOSI è forte, ecco il significato di causa - effetto, così in natura, così fra gli uomini, che a causa di una mancata relazione con il Padre, l’EFFETTO senza AFFETTO nella relazione umana diviene catastrofica. La relazione è in tutte le cose a partire da Dio Padre, questa poi si riversa nella relazione : famiglia, lavoro, passioni, amici, natura, corpo, comunità, cuore, anima, spirito, mente, amore, preghiera, cose e potrei continuare all'infinito, ogni cosa animata o inanimata che sia, per avere un senso richiede relazione. Anche un' opera d'arte, oggetto inanimato, è il frutto di una relazione, che prende vita attraverso il tocco dell' artista, diviene umano, si fa specchio di sentimenti, storie, pensieri, fantasie, desideri, tormenti, sensibilità, sempre a partire da Dio, che ne sia consapevole o meno, perché non si muove foglia che Dio non voglia. E' sempre a partire da Dio, da questa relazione con il divino, che tutto è perfettamente connesso, umano e non e gli uomini fra loro. Se conosciamo un po' di storia, certamente sapremo che tutte le dominazioni hanno sempre lasciato qualcosa di se’ in quanto dominazioni, e questo “qualcosa di se’” in realtà ha limitato il suo prossimo, ne ha deformato l' immagine vera non consentendogli di essere ciò che veramente era, cioè se’ stesso. Questa mancanza di relazione vera ha mutato le nostre radici e di riflesso anche noi, a volte con conseguenze catastrofiche. Dove c'è dominazione -e questo può avvenire in tanti modi- non c'è vera relazione, poiché limita la libertà dell' altro impedendogli di essere se’ stesso: così la relazione morirà. Ciò significa che dominare e domare secondo i propri gusti è assolutamente sbagliato, e che molte volte le cose, le relazioni, devono essere lasciate stare, non devono essere forzate, devono anche poter sbagliare, perché l'inclinazione dell'uomo è quella di AMARE e non si sa in quale tempo. Questo è MISTERO, tutto avverrà secondo i piani divini.
L'uomo ritroverà la sua relazione, la relazione che SALVA. L'errore è il limite che paradossalmente rivelerà che l'unica vera relazione è quella con DIO PADRE ONNIPOTENTE e ONNISCIENTE, che è guida in tutte le relazioni animate e inanimate, l'unica relazione che tutto CREA, nulla distrugge, ma tutto TRASFORMA. Solo la relazione con il Padre rende l'uomo capace di generare vera vita, di essere coraggioso e di essere sempre connesso con il creato e il nostro SOMMOCREATORE, che risentono inesorabilmente del nostro volerci ISOLARE . L'isolamento non porta ad alcun confronto, è necessario rimettersi in gioco e RIABILITARE il CUORE per ritornare ad AMARE, e questo farà di noi degni figli di DIO. Ci siamo inevitabilmente isolati per paura, abbiamo interrotto la relazione, abbiamo tagliato la testa al Santo. Erode, nell'attimo stesso in cui decide di decapitare il BATTISTA, firma per se’ stesso la condanna alla sua prigionia e il suo isolamento, poiché il taglio in questione è il segno della rottura della sua relazione con DIO, ma che rende libero Giovanni. SOLO se siamo noi stessi saremo Santi, “unici e originali”, così dice il BEATO CARLO ACUTIS; mentre così dice l'unico maestro: "SEMPRE A DUE A DUE".L’ unicità di Carlo la si acquista dalla relazione che insegna il maestro. Una foresta è silenziosa nel suo crescere, ma è in relazione con ciò che gli vive ACCANTO, è una CATENA fatta di molecole che genera distese maestose e sconfinate, un MISTERO. Solo il mistero genera il SOGNO, che è scoperta infinita di tesori nascosti da riportare alla LUCE. Nella lettura della PAROLA è centrale la natura, perché è proprio in natura che si evidenzia magistralmente la sua grandezza e la sua infinita bellezza. Relazione con DIO Padre vuol dire "ALLEANZA", vuol dire condividere il PANE SPEZZATO, il CORPO e il SANGUE di CRISTO; senza questa comunione, tutto ciò che genera l'uomo è destinato al fallimento. La parola relazione è sinonimo di iniziativa, l'iniziativa che mette in moto la vita, come quando tutto ebbe inizio. L'iniziativa del Padre è quella di creare relazione con l'umanità e fra l'umanità. La fiducia è l'essenza di un buon rapporto, prima in Dio e poi fra gli uomini, ecco il SENSO del sacrificio del FIGLIO PREDILETTO. La morte in Croce di Cristo Re è l' APOTEOSI di questo suo infinito amore fiducioso per tutte le sue CREATURE . Solo l' innalzamento ha consentito alla MISERICORDIA di entrare nel mondo per una relazione più profonda con l'intera umanità. Come nel giardino dell' EDEN così anche sulla terra dovrebbe essere la relazione fra uomo e donna :"PARADISIACA", perfetta armonia; ma nell' istante stesso in cui si insinua mancanza di fiducia, dominazione e possesso, ecco in agguato la divisione e la relazione finisce. La divisione genera sofferenza, isolamento, ripiegamento , una frattura che solo il Padre guarisce; quindi la relazione con lui diviene l'essenza stessa della vita. L'uomo è libero nei suoi movimenti, così nel giardino, così nella vita. Il limite è necessario, così nel giardino, così nella vita. Il Limite non è un freno alla libertà, ma diviene un atto di fiducia estrema dell'uomo nei riguardi di Dio e di Dio nei riguardi dell' uomo. Macchiato quest'atto di fiducia, ecco che si spezza la relazione. Non è importante mangiare o no la mela, ma credere nella PAROLA di DIO. Si mette alla prova la fiducia, la mela è un simbolismo: spezzando la fiducia si spezza il CUORE, così avviene in tutte le cose e finisce la relazione. In sostanza solo in Dio Padre tutto ha motivo di esistere, per condurci con il tempo e le condizioni necessarie a LUI, il sommo bene, l 'alpha e l'omega, colui che ha dato inizio al bene e porrà fine al male per l' eternità. La relazione è costruzione, la costruzione del regno di Dio, qui ed ora, prima che oggi. La relazione tra Dio e l'uomo trova in GESU' CRISTO il suo COMPIMENTO e COMPONIMENTO più alto. Giovanni Paolo II sintetizza con queste parole il senso di relazione: "L'uomo essendo stato creato a immagine e somiglianza di Dio è chiamato a vivere nell'amore, ed è il primo comandamento: AMATEVI GLI UNI GLI ALTRI, COME IO HO AMATO VOI".
E' evidente che l'amore si esprime attraverso le relazioni, l'uomo non è creato per essere solo, nulla è fine a se’ stesso. Grande voce profetica la sua; la voce profetica è fatta di relazione. Quando un profeta parla abbiamo dinnanzi due voci: la voce divina e la voce della misericordia. E' evidente la relazione che passa dal Padre e poi al figlio e si riversa su di noi attraverso lo Spirito Santo, la TERZA PERSONA che ne fa una, è l'essenza di tutte le relazioni. Tre persone distinte ma unite, direi fuse, innamorate, che cooperano per ricreare l'amore. Vorrei concludere menzionando l'estremo atto di fiducia del figlio prediletto al PADRE. Dinnanzi alla morte la sua forza è stata la costante relazione con il Padre, come quando nell'orto degli ulivi trasudava sangue e nel suo grido "PADRE se puoi allontana da me questo calice, ma sia fatta la tua e non la mia volontà" è evidente il grido della natura umana, così uguale a quella del creato, una simbiosi per l'appunto, una relazione, il grido della natura tutta che unita al divino vince anche la morte. Una morte che può essere visibile e non, ma che in relazione con il PADRE , si trasfigura in LUCE, "TOCCO”. E il cammino diviene più VISIBILE nell'INVISIBILE. L’opera in questione è un capolavoro di Gustav Klimt , nello specifico si tratta di “ AMORE, ricco di significati e pienamente in relazione con l’articolo, in quanto descrive il CICLO della VITA e dell’AMORE. In primo piano, una COPPIA è fusa in un abbraccio, l’unione di due mondi, che nella relazione si fanno una cosa sola, come il CIELO e la TERRA, l’UMANO e il DIVINO, quindi la rappresentazione di un’ amore eterno. L’oro che incornicia la figura sottolinea l’idea di un amore eterno. L’oro crea un’aura di sacralità e di eternità attorno alla coppia. Diviene un ponte fra il mondo terreno e una dimensione che spinge la coppia al di sopra della materialità.
E’ un’ unione dove i corpi si fondono diventando una cosa sola . La fusione simboleggia l’ unione delle ANIME , evidenziando un legame , una relazione che trascende la dimensione terrena. Il mondo umano “ la COPPIA”. Il mondo “ DIVINO” le figure che si affacciano dal cielo. E infine le rose che simboleggiano la bellezza e la fragilità dell’ AMORE. “ L’ ABRACCIO” , la seconda opera in questione, evidenzia anch’essa la relazione che sta dando vita a qualcosa di immediatamente nuovo. Ed ecco l’amore come forza CREATRICE, ovvero l’amore vissuto in simbiosi con il “TOCCO” del PADRE che ci eleva al di sopra della nostra condizione umana, consentendoci di ESSERE connessi con la grandezza dell’ ETERNITA’ “. Quella la simbiosi con il creato che non genera alcuna catastrofe.
Entrambe le opere invitano a riflettere non soltanto sull’amore romantico e l’amore filiale che chiaramente RIATTIVANO il cuore , ma anche sulla vera natura della vita e sulle forze divine. “Il VERO TOCCO” che influenza benevolmente le nostre relazioni, a partire da noi stessi, dalle nostre emozioni.
Queste due opere ,figurativamente differenti, sono per me una CELEBRAZIONE dell’ amore intesa come relazione in tutte le sue dimensioni e, nello specifico, la dimensione UMANA fusa all’ ONNIPOTENZA del DIVINO. E’ una celebrazione dell’ AMORE, come FORZA che UNISCE e TRASFORMA l’ individuo.
Buon cammino, grazie