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Scritto da Myriam Maglienti | Categoria: Cultura  |  Pubblicato il 22/12/2023

“Non temete e non perdetevi di coraggio di fronte a questo immenso esercito. Non sarete voi a combattere, ma Dio stesso” (Corinzi 20,15)

La fede Serena l’aveva ricevuta in dono nel momento del concepimento, come una dote che si portava ancor prima di accumulare ricchezze terrene o come se qualcuno Lassù fosse trepidante di dover farle conoscere tutto in fretta, per tempo e per missione …

Serena non sapeva realmente la gravità della sua condizione di salute, ma comprendeva che qualcosa in lei era cambiato. Dopo Milano, la bambina fu trasferita all’ospedale di Bologna per affrontare l’ennesima sfida: la radioterapia.
La radioterapia fu aggressività e dalla natura invasiva, eppure non diede mai alcuna complicazione a Serena che affermava ai genitori di sentirsi bene.
Impossibile a credersi.

Perse i capelli ma non la fede.



La notizia si divulgò velocemente in città. Molti iniziarono a guardare la famiglia Chiarello con forte rammarico e pena, con vicinanza e apprensione, con la commozione di volere fare qualcosa.
I primi a manifestare la loro vicinanza furono i colleghi di Accursio che ricorda: « I miei colleghi furono commossi e toccati dalla sciagura che stava colpendo la mia famiglia cosi decisero di farci un regalo, ci regalarono un viaggio a Lourdes. In verità si trattò di un pellegrinaggio organizzato da Suor Clotilde Castellano.»

Nonostante la titubanza iniziale la famiglia accettò di concedere un viaggio a Serena. Dopotutto, era una bambina e l’aria incontaminata di Lourdes le avrebbe fatto solo bene. Un viaggio che tutto aveva tranne le caratteristiche di un viaggio terreno. La madre confessa: « La cosa che notammo io, mio marito e mia figlia Elisa fu il colore del cielo. Si tramutò. Dal cupo delle nubi si schiarì in un verde che è difficile da dover spiegare o identificare. Da quel cielo fuoriuscì una visione, anzi due: un angelo e subito dopo una croce».
L’annuncio di qualcosa che sperarono fosse una benedizione.

In quello stesso periodo Serena aveva un desiderio, riuscire a fare come i bambini della sua età la Prima Comunione. Ma non c’era tempo. La malattia in quel momento aveva la priorità su tutto.
Prese a cuore il desiderio di Serena Suor Clotilde, che decise di scrivere una lettera da consegnare al sacerdote non appena arrivati a Lourdes.
Non era un rituale semplice, consueto come si può immaginare. Nessuno aveva mai fatto la comunione nella grotta di Lourdes.

Questa fu l’inizio della Sindone.

Restate e continuate a leggere il prossimo articolo, Serena ha molto ancora da raccontarvi.

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C. Myriam Maglienti

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