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Scritto da Vito Fascina | Categoria: Formazione

1. Testimoni del discernimento

Roberto Fusco, autore di “Dio è bello (da morire)”, edizioni San Paolo, ci conduce in un itinerario ascetico, con una finalità meravigliosa: riscoprire la nostra infanzia spirituale, allenando la nostra mente, il nostro cuore e le nostre mani al contatto personale e comunitario col Padre.

Mosè, Guglielmo di Saint-Thierry, Caterina da Siena, Teresa di Lisieux, Francesco d’Assisi, non tralasciando Angela da Foligno e Suzanne Vega, cantautrice americana dei nostri giorni, sono esploratori privilegiati dell’esperienza mistica, dello sguardo che si fa lieve e silenzioso, per lasciare spazio all’Amore.

Ecco che riflettendo su Mosè sorge un grande quesito di senso, come un delineatore per strade di montagne: “Perché questa esperienza sembra essere riservata a così poche persone, quasi debbano rappresentare un’élite di pochi divinamente prescelti che tengono per sé questo dono segreto e inaccessibile ai più?”.

Si apre a raggiera un sentiero, un percorso, affluenti di pensieri e di vite reali, che partono da affermazioni successive: “Dio vorrebbe dare a tutti uno sguardo contemplativo, capace di leggere la realtà come lui stesso la vede: è quello sguardo, per esempio, di cui sono arricchiti i puri di cuore (cfr. Mt 5,8) – di cui Gesù parla nelle beatitudini --, perché essi sono in grado di vedere Dio in ogni piega della loro esistenza. Il punto è che, per ottenere questo sguardo contemplativo, è necessario che i nostri occhi imparino a vedere realmente: e perché questo avvenga è necessario che siano puliti e purificati da tutte una serie d’incrostazioni, di filtri e di paraocchi che ci impediscono di vedere davvero”.

Fra Roberto Fusco della fraternità di Casa Betania di Terlizzi scrive queste suggestioni e ce le imprime  a caldo nell’anima da un luogo privilegiato, quello che gli antichi definivano locus amoenus, dall’eremo di Santa Caterina del Sasso, sul lago Maggiore. Dedicato a Santa Caterina d’Alessandria, ci narra che costei, durante una celebrazione pubblica agli dei pagani, rifiutò di prestare culto come cristiana; Massenzio imperatore, siamo nel IV secolo d. C., ammaliato dal fascino e dalla bellezza della giovane, prova allora a farle cambiare idea dai saggi di corte, ma il risultato è scandaloso: si convertono quest’ultimi al Vangelo, convinti dalle mistiche argomentazioni della giovane. Si convertirà anche Basilissa, imperatrice e circa 200 soldati fra le guardie reali. Ebbene questa santa orientale si ritrova in provincia di Varese, in pieno Occidente cristiano e diverrà dal XIII sec. la patrona dei filosofi.

 

Padre Fusco sta vivendo in questo luogo dello spirito, per continuare il suo itinerario di accompagnamento ai tantissimi lettori, che lo leggono e ascoltano in Italia e all’estero.

Il misticismo, per cui si muore nell’abbraccio coll’Amato, è rinvenibile in altri lavori di questo uomo di Dio. Per 10 anni, con l’editrice Shalom ha aiutato a toccar con mano la profondità della Parola di Dio, commentando ogni giorno le letture per il messalino “Sulla Tua Parola”. La nitidezza dei commenti, la freschezza degli esempi, ma, in primis, lo sguardo altamente spirituale degli stessi nascevano da questa suo occhio mistico, allenato alla scuola di suoi maestri nella contemplazione.

Con “Tornare a casa” del 2018 ha insistito sul bisogno per ogni essere umano di rinvenire Colui che abita al centro del nostro cuore e ha iniziato una trilogia coi Paolini, che partisse dai rudimenti, da quel bisogno di eliminare le incrostazioni, i peccati di ogni tipo, per passare da uno sguardo egolatrico e idolatrico ad uno dialogante, altruistico e caritatevole. Sono stati i primi esercizi di posizionamento mistico-oblativo, che hanno generato il libro di oggi.

Con “L’amicizia” del 2019, i cammini divini della terra, per dirla alla Escrivà, sono apparsi più nitidi. L’amico, tesoro splendente e dono misterioso, diviene la persona necessaria dove sperimentare la crescita spirituale, il cuore che batta con slanci di freschezza, con purezza d’intenzioni. Pensiamo al capitolo periglioso, dedicato a Maria di Magdala, la discepola e con sottotitolo l’amicizia coraggiosa. Gesù ci mostra che nulla è impossibile ad un amore vero. Lui maestro d’Israele, sfida la tradizione del suo popolo e ama, di amicizia, una donna. Lei ricambia sul Getsemani, con lo strepitoso rabbunì, maestro.

Nel 2008, con “Tre mistiche medievali”, Angela da Foligno, Giuliana di Norwich e Margherita da Cortona, il viaggio narrativo era iniziato e oggi si è ampliato con questo profonda riflessione. Ecco due aspetti da non trascurare, le arcate di speranza, fede e carità che la lettura di “Dio è bello” trovano, soprattutto nelle personalità femminile, delle esemplificazioni meravigliose e Fusco riesce a farci comprendere la grandezza di queste madri nello e dello spirito e quanto abbiano da dirci.

Per i Padri occorre, altresì, recarsi con lui ad un altro locus amoenus della vita del frate barese: Terlizzi a 35 chilometri dal capoluogo pugliese.

Qui lui ha incontrato diversi mistici che hanno rinforzato, calibrato, affinato il suo sguardo da cercatore dell’Assoluto, da figlio del Padre misericordioso.

Il primo è stato padre Pancrazio Gaudioso, fondatore della Fraternità, cappuccino per una larga parte della sua vita e soprattutto figlio spirituale di P. Pio, che lo ha condotto alle vette più alte della mistica, quella di saper leggere nel cuore delle persone. Ecco il suo sguardo silenzioso, spesso accompagnato da parole di un vero padre umano e spirituale hanno aperto in Roberto una crepa, da cui è entrata la luce dell’Amore.

In questa località, però, accanto al Fondatore, ha incontrato più volte, nella  Fraternità, il Venerabile don Tonino Bello, che ha aiutato tanti, ma proprio tanti a scoprire il senso di amare Dio e il prossimo. In un’omelia ad Alessano nel 1984, celebrando il sacramento della Confermazione così si espresse: “Spesso noi osserviamo i comandamenti del Signore con la stessa attitudine scrupolosa con cui andiamo a pagare le tasse o andiamo a fare la dichiarazione dei redditi. Senza amore. Non c’è scatto nella nostra vita spirituale. Siamo attardati su fasce gelide di comportamenti rituali, di tappezzeria, di formalità in cui non c’è affetto. [ … ] Sembra quasi che noi, quando ci accostiamo a Gesù Cristo, invece che abbracciarlo come innamorati, si prenda dalle Sue mani il libretto del codice stradale con le annesse sanzioni. La vita cristiana è, invece, accettazione di una Persona, non di un libro, non di un codice. È l’accettazione di Lui che irrompe nella nostra vita, diventa veramente nostro consanguineo, nostro compagno di viaggio, di tenda, di mensa. Quando non c’è Lui, siamo degli schemi senza contenuto, degli scheletri senza carne”. Ecco da don Tonino, fra Roberto ha colto il pulsare del sangue di Cristo in ogni uomo, capacità di chi vive per morire in Cristo Gesù.

Una terza presenza, stavolta un padre di famiglia di 6 figli, Marcello Marchese, che ha vissuto dei begli anni con sua moglie Daniela in Fraternità, gli ha rivelato come attraverso la sofferenza si giunga allo sguardo limpido di un’aquila mistica. Così scriveva all’inizio della sua malattia che lo condurrà a Dio, colui per cui diviene proprio bello e totalizzante l’incontro con l’Amato:

“ Comincio a vedere 

   un senso, 

un significato.

   Sento

che arrivano sofferenze

da offrire per grazie.

Per questo sono sereno 

    e non ho paura

    di partire presto 

       e da solo

per il Policlinico.

Il viaggio lo assaporo

     come se fosse 

un grande viaggio.

     Se si tratta 

di preparare la strada,

  bisogna farla bene, 

  e non si tratta solo

     della strada

della sofferenza

e della guarigione

  ma soprattutto

della strada della Grazia.

 

Ecco nel libro si possono cogliere tracce evidenti del suo cammino di mistico, del suo incontro con esempi del passato, ma vivi con i loro insegnamenti e l’incredibile avventura di un uomo, che si è imbattuto nei santi “della porta accanto”, li ha riconosciuti e apprezzati, rendendo possibile, per lui e per noi suoi lettori, l’esperienza della sguardo contemplativo del Volto.

 

 

Editoriale

  • 2024-10-18 Preghiera, raccolta e Animazione missionaria
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