Scritto da C. Myriam Maglienti. | Categoria: Cultura | Pubblicato il 02/01/2025
“Quello che nessuno ha mai vissuto e udito, quel che nessuno ha mai immaginato, Dio lo ha preparato per quelli che lo amano” (Corinzi 2,9)
Interrogarsi sul futuro definitivo che attende ciascuno di noi dà senso pieno all’esistenza, poiché orienta il progetto di vita verso orizzonti non limitati e passeggeri, ma ampi e profondi che portano ad amare l’ignoto.
Cosa c’è dopo la vita terrena? Parlare di vita eterna significa toccare un punto cruciale del vivere cristiano, il desiderio di vivere una qualità di vita vicino a Dio: in paradiso.
L’immortalità, la vita ultraterrena, l’ascesa al cielo, la dimora paradisiaca, la morte …
Era questo a cui Serena si stava preparando, l’ingresso verso un’altra casa alla quale lei sembrava essere pronta, conoscitrice dei chiarori di quel Regno e piccola amica del padrone di casa.
Dunque, ecco spiegate le numerose visite che il Signore faceva a Serena. Ingressi ricorrenti che prepararono il suo corpo e il suo cuore alla giusta ascesa.
Giorno 17 giugno del 1994 Serena fa il suo ingresso al cielo.
In cielo c’era festa, non vi è dubbio!
Nessuna presunzione nel scriverlo, ma solo un’ulteriore segnale dall’Alto il giorno del suo saluto terreno.
La mamma Maria commossa ci fa partecipe dell’ultimo tragitto che da casa conduce la figlia in chiesa: « Mentre il carro funebre con la piccola bara lascia la nostra casa per raggiungere la chiesa, accade un ultimo inspiegabile avvenimento. Migliaia di rondini scesero dal cielo e, con l’eleganza del loro volo leggiadro, solcarono la bara di Serena. Forse per donarle un ultimo saluto o per accoglierla su, sempre più su, nel cielo.»
Nonostante il dolore dell’ingiusta perdita quello non fu un giorno angoscioso. Questa scelta fu presa dalle ultime volontà della piccola che mai avrebbe voluto un momento di tristezza attorno a sé.
A dare l’ultimo saluto a Serena erano davvero tanti, non solo bambini o compagni di classe, ma anche adulti, conoscenti, amici e parenti e soprattutto l’intera famiglia Chiarello.
Malgrado il frastuono della gente che a gran passo giunse a consolare la famiglia e a baciare la bara di Serena, vi era un religioso silenzio, una rispettosa pace e serenità, un’amorevole celebrazione.
Adesso, Serena, viveva il suo giorno speciale, l’atto finale di ricongiungimento al suo Creatore, Padre, Amico e Sposo.
La permanenza di Serena sulla terra fu di sette anni e mezzo, ma non si può considerare un tempo vano.
Serena ha raggiunto la sua Dimensione, la sua Dimora, la sua Felicità, non dimenticando mai di fare la sua missione in terra. Grazie a lei molte cose sono cambiate e con il tempo si sono manifestate.
Questa fu l’inizio delle testimonianze.
Restate e continuate a leggere il prossimo articolo, Serena ha molto ancora da raccontarvi.