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Scritto da Marianna Bandinu | Categoria: Bibbia |  Pubblicato il 20/02/2025

Dopo il successo del libro Il Dio dei nostri Padri di Aldo Cazzullo, il fascino della Bibbia torna protagonista in teatro con lo spettacolo Il Romanzo della Bibbia. Il teatro ha da sempre il potere di trasportare il pubblico in epoche lontane, facendolo immergere in storie che toccano l’anima e la coscienza. Il Romanzo della Bibbia, ideato e interpretato da Aldo Cazzullo e Moni Ovadia, porta in scena alcuni degli episodi più significativi della Sacra Scrittura, offrendo una narrazione avvincente e profondamente emozionante.

Grazie alla scenografia suggestiva, a musiche evocative e interpretazioni intense, lo spettacolo rende vivi i racconti biblici, trasmettendo il loro valore spirituale e culturale. Dalla Creazione al Diluvio Universale, dall’Esodo alla vita di Gesù, ogni scena è un’immersione nella grandezza della narrazione biblica, che ancora oggi parla al cuore degli uomini, non solo dei credenti, ma a tutti coloro che desiderano riscoprire la Bibbia in una chiave nuova, teatrale e coinvolgente.

Lo spettacolo si apre con il maestoso racconto della creazione, in cui il Verbo divino dà origine al mondo e a tutte le sue creature. Adamo ed Eva, immersi nella beatitudine del Paradiso terrestre, sono i protagonisti del primo grande dramma umano: la caduta, causata dal peccato originale. Questo momento viene rappresentato con grande pathos, sottolineando il contrasto tra l’armonia primordiale e il dolore della perdita dell’innocenza.

L’episodio di Noè e dell’Arca è reso con effetti scenici che evocano la potenza delle acque e la speranza di un nuovo inizio. La drammaticità della punizione divina si mescola alla promessa di redenzione, incarnata nell’arcobaleno, simbolo dell’alleanza tra Dio e l’umanità.

Uno dei momenti più toccanti dello spettacolo è il racconto del sacrificio di Isacco. Abramo diventa un archetipo della fede. Messo alla prova da Dio, è pronto a sacrificare il figlio, ma viene fermato all’ultimo istante. La tensione emotiva sottolinea la forza della fede e della misericordia divina. 

Mosè e la liberazione degli Ebrei dalla schiavitù in Egitto costituiscono una delle parti più epiche della rappresentazione. Le piaghe d’Egitto, il passaggio del Mar Rosso e la rivelazione sul Monte Sinai vengono portati in scena con coreografie imponenti e un’intensa colonna sonora che amplifica il senso di meraviglia e speranza.

La storia di Davide, il giovane pastore che sconfigge il gigante Golia con una semplice fionda, è simbolo di coraggio e fiducia in Dio. Questa scena, resa con effetti dinamici e un’interpretazione carismatica, rappresenta la vittoria del bene sul male dove viene messo in risalto l’importanza della fede nei momenti di avversità.

La storia dei profeti, tra cui Geremia, Ezechiele e Isaia che preannuncia la nascita del Messia, sono presentati non solo come annunciatori di castigo, ma come portatori di un messaggio universale di speranza e rinnovamento. Essi esortano il popolo a guardare oltre il presente, a prepararsi ad una trasformazione che parta dalla consapevolezza dei propri errori e dalla volontà di cambiare.

Il cuore pulsante dello spettacolo è senza dubbio la Passione di Cristo, raccontata con intensità e realismo. L’Ultima cena, il tradimento di Giuda, il processo davanti a Pilato, la crocifissione sono momenti di grande impatto emotivo, che culminano nella Risurrezione, simbolo della vittoria della vita sulla morte, momento che viene coronato da un alleluia vibrante e coinvolgente, che echeggia  come un inno alla vita.

Il Romanzo della Bibbia non è solo un’opera teatrale, ma un’esperienza spirituale e culturale che invita il pubblico a riflettere sulla fede, sulla redenzione e sulla speranza. Grazie alla maestria di Aldo Cazzullo e Moni Ovadia, lo spettacolo offre al pubblico un’opportunità unica di esplorare le storie bibliche sotto una nuova luce, permettendo di coglierne la loro attualità. In un’epoca di crescente secolarizzazione, questo progetto dimostra che il Libro dei Libri, ossia la Bibbia, offre a ogni spettatore l’opportunità di ritrovare, in quelle pagine antiche, un frammento della propria identità e della propria storia.

 

(In scena al teatro Vittoria in Roma dal 11 al 16 febbraio 2025)

 

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