Scritto da Myriam Maglienti | Categoria: Cultura | Pubblicato il 14/06/2024
“Rimanete saldi nella fede. E’ necessario passare attraverso molte tribolazioni per poter entrare nel regno di Dio” (Atti 14, 22)
Qualcuno prima di noi ha pensato quale sia la nostra via, la strada e i bivi esatti da percorrere durante ciò che vengono definiti “gli anni della nostra vita”.
Oltre ad avere nelle sue mani la nostra essenza, Dio ha anche un disegno ben preciso. Dio Padre crea e plasma, dona e toglie, guarisce ed è misericordioso. Lui e Lui soltanto può decidere quando finirà la nostra sfida.
Proprio così, Serena continuava a soffrire senza capirne davvero la motivazione.
I genitori confessano: « Ci sentivamo impotenti davanti ad eventi così grandi. Quella più grande era la prova della nostra bambina.»
I Chiarello sono sempre stati una famiglia vicino alla fede, seppur non pregavano molto e non praticavano come si potesse immaginare. Una di quelle sere però Accursio, il papà della piccola, decise di mettersi vicino a Serena e pregare con lei e per lei.
La reazione della bambina, a vedere ciò che il padre faceva, lo lasciò attonito. Accursio infatti commosso ricorda le sue parole: «Papà, ti prego, non pregare per me. Prega per il mondo. C’è tanta gente che soffre: i malati, i peccatori, i poveri e i bisognosi!»
Scritto da Marianna Bandinu | Categoria: Bibbia | Pubblicato il 10/06/2024
Il terzo profeta che andiamo a toccare, contemporaneo del Proto-Isaia e di Osea, è il profeta Michea, un contadino originario di Morèset, chiamato da Dio alla profezia. Dal titolo del libro, che porta il suo stesso nome, lo sappiamo come destinatario della «parola» e della «visione», cosi si afferma: «Parola del Signore, rivolta a Michea di Morèset, al tempo di Iotam, di Acaz e di Ezechia, re di Giuda. Visione che egli ebbe riguardo a Samaria e a Gerusalemme» (Mi 1,1).
Il nome stesso del profeta, porta un chiaro messaggio espresso in forma di domanda: «Chi è come JHWH?». Dal significato del nome vengono messi in luce due aspetti del profeta che si scorgono all’interno dell’opera. Il primo aspetto vuole evocare la sua indole contestatrice, scaturita dall’amore che egli ha per la giustizia. Infatti, Michea è chiamato a mettere in luce il peccato e la corruzione del popolo che il Signore gli fa vedere con i suoi occhi, difedendo i diritti dei più deboli.
Un secondo aspetto richiama l’unicità di Dio, manifestata nella sua immensa misericordia. Nessuno è paragonabile al Signore, non solo per la sua potenza, ma la grandezza del Signore è inarrivabile nella sua misericordia, egli dice: «Quale Dio è come te, che perdoni l'iniquità e passi sopra alla colpa del resto della tua eredità? Egli non serba la sua ira per sempre, perché si compiace di usare misericordia» (Mi 7, 18).
Scritto da Gabriella Licata | Categoria: Cultura | Pubblicato il 01/06/2024
Visibilmente piccoli, ma invisibilmente grandi. Visibilmente un mondo pieno di errori che genera orrore, ma lí, il mistero del Padre, che tutto trasforma, anche l’inguardabile, dentro e fuori. Così per ogni singolo uomo, così per il mondo intero, tutto per un bene superiore, dove l’ “IO” sarà trasformato in “TUTTI”. Il mondo non finirà mai, lui verrà per ogni/uno di noi, al momento opportuno, ogni/uno di noi avrà il suo ultimo giorno, all’infinito. Sarà sempre CIELO e TERRA, l’umanità non avrà fine. Aborti, famiglie dove non si rispetta il ciclo naturale e creativo fra uomo e donna, vuole mettere fine al ciclo vitale e naturale della vita. Guerre insensate dove non si conta più il numero degli innocenti, innocenti costantemente e da sempre violati della loro libertà, della loro innocenza, della loro purezza. Vuole mettere fine al progetto di Dio Padre, interrompendo il rigenerarsi dell’uomo, e lo fa servendosi delle nostre bassezze, ma il PADRE, il CREATORE, trasforma e lo farà all’infinito. La fine dei tempi , quelli bui, è dentro ogni/uno di noi, ecco perché colpisce l’amore, ma il freno ha il suo divenire trasformandosi in slancio. Un CIELO nuovo e una TERRA nuova, perché sempre rinnovati. È ciclico, dove si pone un limite tutto finirà, dove c’è un limite non c’è continuità, e quel limite che alberga in ogni/uno di noi potrebbe non esistere se ci si lasciasse trasformare, se ci si lasciasse trasfigurare a sua immagine e somiglianza, dando così continuità a questo misterioso progetto. Avere il coraggio di un tuffo dentro a quel tesoro inestimabile: “Il LIBRO”. Il libro della vita che è , e che resterà , la parte più profonda dell’ALBERO, il RESPIRO, DIO.
Scritto da Ada Madej-Piwniuk | Categoria: A Proposito di Noi | Pubblicato il 25/05/2024
Queste parole del Vangelo secondo S. Marco hanno accompagnato il ritiro invernale di quest'anno. Il primo turno é stato fatto solo per gli adulti, ed il secondo turno di ritiro - per famiglie con bambini, si è svolto a Skorzeszyce dall'8 all'11 febbraio 2024. Come ogni anno, al ritiro hanno preso parte membri e sostenitori di Crucis Splendor con le loro intere famiglie. È stato un bellissimo momento per incontrare Dio insieme, dando l'opportunità di immergerci nella preghiera e di calmare i nostri pensieri e i nostri cuori. E questo è stato possibile grazie alla Santa Messa quotidiana. Inoltre, c'è stata l'opportunità di ascoltare e partecipare alle catechesi tenute da padre Ludwik Maria della Croce Kordoń, e poi potersi incontrare per la condivisione. Tutto ciò ha offerto l'opportunità di un arricchimento reciproco e di trarre bellissimi pensieri ispirati dallo Spirito Santo, scoprendo se stessi nel rapporto con Dio e con altre persone.
Il ritiro ha offerto anche l'opportunità di incontrare i partecipanti, stare vicino ad un'altra persona e costruire rapporti reciproci, che è una parte importante della formazione delle sorelle e dei fratelli di CS.